Un Pastore era stanco di passare da un campo all’altro con il suo gregge in cerca di pascolo e pensava:
â Non mi capita mai di trovare un posto dove ci sia tanta erba da sfamare per una giornata le mie pecore. Sempre un pochino qua, un pochino lĂ â.
Finalmente vide una grossa quercia tanto carica di ghiande da fare voglia. Pensò allora di arrampicarsi sulla pianta e scuotere i rami per farne cadere i frutti. Sotto la quercia però l’erba era tanto alta che le ghiande sarebbero andate perse.
Decise allora di stendere per terra il suo ampio mantello per raccoglierle meglio; poi salĂŹ sull’albero e scrollò le fronde. Piovvero giĂš centinaia di frutti che venivano immediatamente e voracemente ingoiati dalle pecore. Il guaio fu che a poco a poco insieme con le ghiande venne divorato a pezzetti anche tutto il mantello.
â Oh Dio mio! â gridò disperato il Pastore quando, sceso dalla pianta, si accorse de’ guaio che gli avevano combinato le sue pecore. â Bella riconoscenza che m dimostrate, luride bestiacce; procurate la lana agli altri e a me, che vi nutro ogn giorno, avete portato via perfino il mantello!

